Il motociclista obbligato a non prendere la moto…

Quando la moto va in letargo: la triste storia di un motociclista in “stand-by”

Cari amici centauri, oggi vi racconto una storia che farà piangere anche i più duri: quella di un motociclista costretto a mettere la sua amata due ruote in “stand-by” a causa di un’operazione. Sì, avete capito bene, un vero e proprio dramma!

L’operazione: una nemica giurata dei motociclisti

Tutto è iniziato con una banale visita di controllo, di quelle che fai giusto per toglierti il pensiero. E invece, zac! Il dottore, con la sua faccia da becchino, gli ha detto: “Caro amico, lei ha bisogno di un’operazione”. Apriti cielo!

Il nostro eroe, un tipo tosto, non si è fatto prendere dal panico. Ha pensato: “Vabbè, una passeggiata in sala operatoria e via, torno in sella più forte di prima”. Ma non aveva fatto i conti con il post-operatorio.

Il post-operatorio: un incubo a due ruote

Giorni di riposo forzato, antidolorifici a go-go e la sua moto lì, in garage, che lo guardava con quei fari tristi. Ogni tanto, si affacciava alla finestra e la vedeva lì, immobile, come un cavallo imbizzarrito in attesa del suo cavaliere.

La tentazione di salire in sella era forte, fortissima. Ma il dottore era stato chiaro: “Niente moto per almeno un mese!”. E lui, da bravo paziente, ha obbedito. Ma che fatica!

I sogni: un’evasione su due ruote

La notte, però, il nostro eroe si rifaceva. Sognava di sfrecciare tra le curve, di sentire il vento tra i capelli, di godersi la libertà che solo la moto sa regalare. Si svegliava con un sorriso a trentadue denti, pronto ad affrontare un’altra giornata di “prigionia”.

La solidarietà: un abbraccio virtuale

Gli amici motociclisti, saputo della sua disavventura, gli hanno fatto sentire tutto il loro sostegno. Messaggi, telefonate, visite a sorpresa: una vera e propria gara di solidarietà.

E lui, da bravo centauro, ha apprezzato ogni gesto, ogni parola di conforto. Perché si sa, i motociclisti sono una grande famiglia, unita dalla passione per le due ruote.

La speranza: il motore della ripresa

Finalmente, dopo settimane di agonia, è arrivato il giorno della visita di controllo. Il dottore, questa volta con un sorriso, gli ha detto: “Caro amico, lei è guarito! Può tornare in sella”.

Una gioia incontenibile ha invaso il cuore del nostro eroe. Ha ringraziato il dottore, è corso a casa e ha abbracciato la sua moto come un vecchio amico ritrovato.

La morale: la passione non si ferma mai

Questa storia ci insegna che la passione per la moto è più forte di qualsiasi ostacolo. Anche un’operazione, per quanto dolorosa, non può fermare un vero motociclista.

E allora, amici centauri, non arrendetevi mai! La moto vi aspetta, pronta a regalarvi nuove avventure e nuove emozioni.


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